mercoledì 3 giugno 2015

9° tappa: BOO DE PIELAGOS - SANTILLANA DEL MAR - COBRECES (km. 35)

La serata trascorsa all'albergue "La Piedad" è stato un bellissimo momento di condivisione tra pellegrini. Saremo stati una dozzina di pellegrini, di età e provenienza diversa. Di vista ci eravamo già incrociati lungo il cammino ma ora avevamo la possibilità di raccontarci un po' di noi stessi e magari anche di condividere i desideri e i sogni che ognuno affidava al proprio cammino.  
La notte è trascorsa serenamente e dopo l'abbondante colazione mi avvio verso la vicina stazione.

Necessariamente da Boo de Piélagos bisogna prendere il treno per il successivo paese di Mogro. I paesi distano poco più di un chilometro, ma il fiume che li divide ha solo due ponti che lo attraversano: quello della ferrovia e quello dell'autostrada, entrambi non percorribili a piedi.
Dalla stazione di Mogro si raggiunge la vicina ermita della Virgen de la Asuncion. 
Dalla ermita decido di proseguire per una strada alternativa al cammino ufficiale, senz'altro un po' più corta e comunque senza rischiare di perdermi. Alla fine l'unica cosa che non vedo e di cui non posso farmi un'idea sono i tanto decantati tubi metallici di una industria chimica che il cammino segue parallelamente per diversi chilometri. In più guide se ne parla e molteplici sono le testimonianze di pellegrini che non sono riusciti a rimuoverne il ricordo. Forse senza volere mi sono risparmiato uno dei tratti meno felici del cammino.
La mia deviazione dal cammino procede lungo strade di campagna poco trafficate, tra dolci colline, in totale solitudine.

Nei pressi di Requejada un cartello mi avverte che sto per incrociare nuovamente il cammino ufficiale.

Eccomi a Requejada.
Passato l'abitato di Requejada il cammino prosegue sulla carretera costeggiando lo stabilimento della Solvay.
I segni "cantabrici" del cammino li trovo su mattonelle nel marciapiede.

All'altezza di Barreda, alla fine dello stabilimento della Solvey, ad una grande rotonda giro a destra...
… attraverso prima la ferrovia e poi il fiume…
… e mi ritrovo nuovamente a salire per stradine di campagna e dolci colline. Ad una fontana incontro un giovane tedesco di nome Adrian, anche lui pellegrino. Si sta riposando. Ha uno zaino molto pesante che lo affatica assai. Con lui percorro i rimanenti chilometri in direzione di Santillana del Mar parlando del le molteplici ragioni del nostro pellegrinaggio.
Eccomi in prossimità di Santillana del Mar. Da lontano si ha l'impressione di un borgo qualsiasi, uno dei tanti attraversati dal cammino. Invece una volta entrati si scopre un meraviglioso gioiello medioevale in cui ogni stradina, ogni palazzo, ogni torre merita interesse.
La strada di ciottoli che come una porta di servizio entra a Santilliana del Mar.
Ecco i primi palazzi di Santillana del Mar.

Il portone della collegiata di Santa Juliana (sec. XII).
La via principale del borgo.
La piazza prospiciente la collegiata.




Adrian il pellegrino tedesco si ferma qui a Santillana del Mar. Io devo proseguire. Lo faccio senza fretta godendomi la bellezza di questo borgo dove si respira aria di medioevo.
Dopo Santillana del Mar il cammino torna ad immergersi nella natura, in un continuo saliscendi sui profili di verdi colline.

La stessa campagna è curata e fertile.
L'abitato di Orena.

Sul culmine di una collina incontro la chiesa di San Pedro.



Poco oltre la chiesa di San Pedro ad un incrocio il cammino prosegue per Caborredondo.
Sullo sfondo l'abitato di Caborredondo oltre il quale si sale superando l'autostrada cantabrica ...

… per scendere in un verde fondovalle, con piccoli borghi contadini sparsi qua e là. 
Il borgo più interessante è Cigüenza: poche case disseminate in una bella valletta, campi delimitati da muri a secco e soprattutto la bella chiesa barocca dedicata a S. Martino di Tour (sec. XVIII) fatta costruire da un nativo del luogo che fu console a Lima (Perù).
La chiesa di S. Martino di Tour di Cigüenza.


Da Cigüenza sempre camminando immerso nel verde, tra belle case rurali, proseguo il cammino ora in direzione di Cobreces.
Ecco la grande chiesa parrocchiale di Cobreces.
Il monumento al pellegrino di Cobreces.
Oltrepassata la chiesa di Cobreces ecco il monumentale monastero cistercense a cui è annesso l'albergue per i pellegrini. Gentilmente i monaci mi permettono di celebrare la S. Messa nella loro cappella interna. In serata approfondisco la conoscenza di Domingo (per gli amici Jomil), un pellegrino di S. Sebastian già incontrato all'albergue di Boo de Piélagos, il quale dedicando una settimana all'anno sta percorrendo a tappe il norte. Con lui e una pellegrina francese ceniamo insieme in una locanda del luogo.
Al termine del giorno il gps mi da una distanza percorsa di quasi 31 km. In realtà avendolo acceso qualche km dopo la partenza, presumo di aver camminato per circa 35 km. Il dislivello invece è pari m. 663.

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